Da pochi mesi hai deciso di prendere il Timone dell’Eur Massimo. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?
Sono tra i soci fondatori della Eur Massimo insieme a Edoardo Viti, Giacomo Padellaro, Federico Bertucci; da sempre ci siamo divisi i ruoli e, dopo due anni da consigliere, ho chiesto ai soci di essere nominato presidente. Una scelta di cuore che ha come obiettivo raggiungere visibilità e risultati nel panorama regionale e, chi lo sa, nazionale!
Quanto influisce la storia, il blasone e la tradizione dell’Istituto Massimo in questo progetto sportivo?
Tutto nasce da lì, dai quei campi in terra della nostra scuola dove durante le ore di ginnastica ci affrontavamo in ogni sorta di sfida. Quei campi in cui sono nate amicizie, rivalità e tanti campioni. Dal 1994, inoltre, giochiamo e frequentiamo il torneo di calcio a 5 riservato agli ex alunni del Massimo. E’ stato quindi naturale proseguire questa passione dando vita all’Eur Massimo che, oltre a numerosi ex alunni, raccoglie ragazzi del nostro quartiere. E non è un caso se abbiamo scelto di allenarci presso i circoli Sporting Club Eur e CT Eur dove puntiamo a creare sinergie future per i settori giovanili.
Al centro del vostro progetto c’è il coinvolgimento di molte realtà commerciali del quartiere. Ci puoi spiegare meglio la vostra strategia?
Cerchiamo il supporto di piccole e medie realtà di quartiere, meglio se appassionate a questo sport. Al momento abbiamo siglato accordi con il gruppo Imparato Case di Emanuele e Alessandro Imparato e con il Ristorante Geco del pirotecnico Saverio Ferretti, a breve sigleremo un accordo con la ICE MAN Ghiaccio di Alessio Andreini e Alessandro Scarpuzza. Non ci fermiamo al solo contributo economico ma vogliamo organizzare, creare un network tra le varie realtà in grado di valorizzare il brand Eur Massimo.
Il movimento del calcio a 5 Italiano sta crescendo notevolmente negli ultimi anni sia a livello di visibilità che a livello di sponsorship. Che idea si è fatto a riguardo e cosa migliorerebbe?
Frequento questo mondo dal 1997, prima come giocatore della Cisco Roma, della Roma RCB, della Lazio Calcetto e infine dell’ IVO ROMA. Ho tolto i panni dell’atleta e sono diventato prima Dirigente e oggi Presidente dell’Eur Massimo. Ho visto questo sport crescere e poi sgonfiarsi ed ora nuovamente crescere grazie al percorso virtuoso intrapreso dal Presidente Montemurro, sia in termini di visibilità che di sponsorship. Il percorso di crescita è ancora lungo ma si vede una strategia interessante e potenzialmente vincente.
Passando al lato tecnico, lei di concerto col direttore sportivo Gianluca Rubeo ha costruito una sorta di dream team per la categoria in cui militate. Qual è l’obiettivo stagionale della squadra e qual è invece l’obiettivo ed il sogno di Andrea Cirillo come presidente per far crescere sempre di più questa realtà?
Con Gianluca ed Igor Gimelli abbiamo selezionato giocatori che avessero legami con il territorio, capacità tecniche ma soprattutto doti umane. Ne è uscita una rosa fatta di giovani talentuosi, “anziani” con esperienza e qualche talento. L’ ingaggio di Carlo Sordini, che ho visto crescere sui campi del torneo ex alunni, è la ciliegina sulla torta. Da lui e dal nostro capitano Marco Scaduto, che sta recuperando da un infortunio, mi aspetto tanto per centrar il nostro obiettivo: la promozione, meglio se diretta senza passare per i play off!
Quale squadra teme maggiormente nel vostro Girone per la vittoria del Titolo?
E’ sempre diffcicile fare un pronostico nelle categoria minori, anche per via delle numerose squadre di provincia. Ho appreso con felicità il ripescaggio della Stella azzurra/Grande impero del mio amico Fabrizio Loffreda: credo siano loro i nostri principali rivali per la vittoria finale.
In fine chi è Andrea Cirillo presidente ma soprattutto imprenditore, quale è il suo background e la sua storia?
Sempre a 1000 sia dentro che fuori dal campo per raggiungere ogni obiettivo prefissato!
A cura di Emanuele Sabatino